
Verso il Primo Maggio
Da anni la nostra associazione produce un progetto discografico dedicato alla Festa dei Lavoratori
Il 20 maggio 2023 presso il locale “Il Carso in Corso” è stato presentato il cd (con la grafica di Roberto Duse) registrato l’anno precedente dai pianisti Francesco De Luisa e Giorgio Pacorig, ma in un contesto veramente eccezionale grazie anche alla preziosa collaborazione di Slou Soc. Coop. e nell’ambito di Estensioni Jazz Club Diffuso.

Nell’occasione sono stati affiancati da Giovanni Maier al contrabbasso e Francesco Vattovaz alla batteria: ripercorreranno parte del repertorio registrato in una serata che, con la presenza rara contemporanea di due pianisti sensibili e di una ritmica fantastica, ha segnato un altro passaggio importante nell’impegno di promozione culturale e sociale, scopo della stessa attività dell’associazione Monfalconese.
Oramai da anni numerosi sono i musicisti che si sono confrontati con il tema del lavoro: Claudio Cojaniz, Giovanni Maier, Giancarlo Schiaffini, Michele Rabbia solo per citarne alcuni senza fare torto ai molti che hanno contribuito all’evento. Ogni anno, realizzato grazie all’Associazione Nuovo Corso di Monfalcone, è stato prodotto un cd con le registrazioni live fatte presso lo stesso locale, diventato un vero e proprio incubatore di proposte culturali e sociali.
Nel 2022 sono stati i due pianisti Giorgio Pacorig e Francesco De Luisa ad affrontare l’argomento “lavoro”, rivolgendosi non alla vasta tradizione musicale in senso diretto ma “adottando” e riadattando le musiche che erano parte delle colonne sonore di film che in qualche modo si riferivano al lavoro e a tutto quanto gli gravita attorno facendone l’elemento principale della nostra vita. Vediamo scorrere nella scaletta della serata/incisione brani come “La classe operaia va in Paradiso”, “Vincenzina e la fabbrica”, “Ladri di biciclette” assieme a composizioni degli stessi musicisti. Come da tradizione l’ultimo brano, una sorta di marcia Radetzky di “Verso il Primo Maggio”, è “L’Internazionale”. Suggello sentito più che obbligato, uno sguardo verso il passato, verso l’origine delle lotte per il lavoro e dentro il lavoro, un canto che doveva accompagnarci mentre si voleva andare verso un avvenire pieno di sole.